Casimi, da una vita in Italia, è stanco di essere solo

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Casimi è una vita, che è in Italia, ma capisce poco l’italiano e lo parla molto meno.
Casimi è analfabeta anche in Marocco.
Casimi è una brava persona.  Fa il venditore ambulante e grazie al suo lavoro mantiene in Marocco oltre la moglie e i 3 figli altre 10 persone.
Non ce la fa più a stare solo.

È venuto da noi con un’idea precisa: far venire in Italia prima i tre figli e poi la moglie. Noi dovremmo limitarci ad inviare la richiesta di ricongiungimento familiare. “Questi sono i documenti che devi portare”. Risponde “tutto a posto”. Passano alcuni giorni e Casimi torna con i documenti richiesti, alcuni non ci convincono, ma ha fretta e ci ripete “tutto a posto”. Presentiamo la richiesta a nome di Baza Casimi.

Lo incontro dopo un mese in Prefettura con un foglio, che gli hanno consegnato con su scritto: “Non è possibile dare parere positivo, il signor Baza Casimi non è in possesso di regolare permesso di soggiorno”. Casimi non capisce.  Mi faccio dare il permesso di soggiorno e lo faccio vedere all’operatore dello sportello: ”Devo attenermi alla risposta della Questura”. Insieme a Casimi andiamo in associazione, “Domani vado in Questura per controllare, torna giovedì pomeriggio”. In Questura mi spiegano che il permesso di soggiorno è stato rilasciato a Casimi Baza e non a Baza Casimi, come accaduto fino al permesso precedente, motivo per cui tutti i documenti, che ci ha consegnato erano sbagliati. Per ovviare a questa situazione è necessario ripresentare la richiesta con il nome e documenti corretti.

Casimi viene puntuale all’appuntamento e dopo aver provato inutilmente a spiegargli la situazione e quello che bisogna fare mi risponde “tutto a posto” …no. “Dobbiamo fare nuovi documenti. Vai al Comune e fai correggere la residenza e cambiare la carta d’identità, poi vai all’Agenzia delle Entrate e fatti dare un nuovo codice fiscale, in fine vai dal tuo commercialista e fatti aggiustare l’iscrizione alla Camera di Commercio. Quando è tutto pronto torni qui.” Gli scrivo tutto. Va all’Ufficio Anagrafe, mi chiama e mi passa il funzionario. Torna e porta il numero di telefono del commercialista.

In 20 giorni mettiamo in ordine la documentazione. Ripresentiamo la richiesta, tutti i pareri sono positivi. Questa volta “tutto a posto” sul serio e la scorsa settimana abbiamo ritirato l’autorizzazione per l’arrivo dei tre figli.

Nello, Presidente Nero e non Solo! ONLUS.

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