Carovana Antimafie in Campania il 15, 16 e 17 Aprile

Tweet about this on Twitter0Share on Facebook0Share on Google+0Pin on Pinterest0Share on LinkedIn0Email this to someonePrint this page

La Carovana Antimafie sarà in Campania il 15, 16 e 17 aprile, farà tappa in diverse città e incontrerà molte realtà del territorio che quotidianamente si impegnano per la Giustizia Sociale e la legalità democratica.

Il 15 aprile la mattina la Carovana antimafie arriverà a Quarto (Napoli) dove si svolgerà una partita di calcio fra la squadra del Quarto Calcio e la squadra dei familiari delle vittime di mafia. La carovana con la sua presenza vuole sostenere ed essere vicina ad un’esperienza molto significativa per uno sport senza infiltrazioni.
Il 15 pomeriggio la Carovana si sposterà a Scampia, dove incontrerà diverse realtà di un quartiere che reagisce al degrado con l’impegno concreto.

Il 16 aprile alle 9,30, si farà tappa a Baronissi (Salerno) ad Acquamela presso le palazzine che ospitano gli appartamenti confiscati al clan Forte e poi restituiti dall’Amministrazione Comunale alla comunità attraverso l’affidamento ad Arci Salerno, che ha attivato progetti ed interventi di utilità sociale volti all’accoglienza delle donne in fuga dalla tratta. Alle 10.30, ci si sposta a Pagani per “Il Cammino della Memoria” che ci porterà a sostare nei luoghi degli omicidi delle tre vittime paganesi; il percorso passerà in via Perone, dove fu assassinato Marcello Torre, procederà fino a via Zito dove fu assassinato Antonio Esposito Ferraioli, proseguirà in corso Ettore Padovano dove fu assassinato Marco Pittoni. Ad ogni stazione, ci saranno la testimonianza di un familiare e l’intervento di una rappresentanza studentesca e dei carovanieri.
Nel pomeriggio si arriva a Nola, dove in Piazza del Duomo, alle 16,00, verrà inaugurato un nuovo Presidio di legalità del territorio dedicato alla memoria di ” Giuseppina Guerriero”, vittima innocente di faide locali nel 1998.

Il 17 aprile la carovana raggiunge Mondragone in Piazza Falcone alle 11,00 e alle 11,30 sarà al Liceo Scientifico “Stefanelli”. Alle 13,30 la Carovana entra nel cuore dell’Agro Aversano, facendo tappa alla “NCO” la “Nuova cucina Organizzata” di San Cipriano d’Aversa, poi alle 15,00 sosterà al Cimitero di Villa Literno per un omaggio alla tomba di Jerry Essan Masslo. Alle 16,30, passaggio all’azienda confiscata Beton di Vitulazio. Dalle 19,00 in poi la Carovana stazionerà a Piazza Dante, Caserta, con la mostra, la raccolta firme sulla proposta di legge per recupero delle aziende confiscate alle mafie promossa dalla CGIL, con musica ed animazione.
Ad ogni tappa del percorso, partecipano diverse associazioni, organizzazioni e presidi locali.

Il 30 marzo la Carovana internazionale antimafie, promossa da Arci, Libera e Avviso Pubblico, Cgil, Cisl, Uil e La Ligue de Enseignement, è ripartita per il suo sedicesimo viaggio. La Carovana è partita simbolicamente da Tunisi, dal paese cioè che ha dato l’avvio al complesso percorso delle primavere arabe . Il 30 pomeriggio i due furgoni della Carovana si sono imbarcati che li ha portati in Sicilia e da lì nelle altre regioni italiane e nel sud della Francia. Saranno circa 120 tappe di un viaggio che durerà 79 giorni e che si concluderà il 6 giugno con eventi a Milano, e in contemporanea Firenze e Roma, per ricordare le stragi di mafia avvenute in quelle città 20 anni fa.
Il tema dell’edizione 2013
Per molte persone, impoverite dalla crisi economica e senza nessuna prospettiva di futuro, diventa sempre più difficile resistere al richiamo dei facili guadagni promessi dalla criminalità organizzata realizzabili con comportamenti che violano le regole. La scommessa è quella di far capire che una società con alti livelli di illegalità è una società in cui aumentano le disuguaglianze sociali, cresce l’impoverimento, diminuiscono le opportunità per tutti, a partire dai giovani.
Ogni anno le attività illegali (mafie, evasione fiscale e corruzione) sottraggono circa 500 miliardi di euro alle economie legali e quindi ai cittadini onesti. Un costo enorme che ricade sull’intera collettività, aggrava i costi della crisi, compromette le possibilità di sviluppo. Questo il messaggio che la Carovana, nel suo lungo viaggio, cercherà di veicolare in tutti i luoghi che visiterà, animandoli con iniziative che solleciteranno la partecipazione attiva di tutti.
I carovanieri saranno i narratori, la memoria storica di questa impresa attraverso i diari di bordo giornalieri, gli album fotografici, i video realizzati.
Ci si mette in viaggio quando si vogliono visitare luoghi diversi da quello in cui viviamo e operiamo e quando vogliamo conoscere persone che hanno da raccontare cose nuove che neanche si immagina di potere scoprire. A volte ci si mette in viaggio quando si vuole andare a trovare qualcuno e poter rafforzare con la presenza fisica la nostra intenzione di essere parte importante della sua esistenza e del suo percorso. Altre per portare qualcosa di noi nei luoghi che si attraversano. La Carovana Antimafie si mette in viaggio esattamente per le ragioni intrinseche al viaggiare stesso. Non si tratta soltanto di una dislocazione di iniziative e lotte nel territorio collegate da un solo pensiero portante, si tratta soprattutto della possibilità di costruzione di relazioni tra le persone e di reti comunitarie, puntando l’attenzione sulla questione della costruzione di luoghi di aggregazione, di spazi di socialità, di luoghi per combattere il degrado e la marginalità sociale – terreni in cui le mafie e la criminalità prosperano – attraverso la costruzione di una mappa reale attraversata da un viaggio vero.
Il viaggio della Carovana Antimafie attraversa il territorio con un percorso a tappe che si propone di portare solidarietà a coloro che in prima fila operano per la legalità democratica e la giustizia sociale, per dare opportunità di crescita sociale, per sensibilizzare le persone affinché tengano alta la tensione antimafia, per promuovere impegno sociale e progetti concreti. La Carovana si mette in viaggio e percorre migliaia di chilometri dunque per animare il territorio e porre l’accento su questioni che si legano con le questioni della democrazia, della legalità, della lotta alle mafie, come uno strumento di contaminazione che permetta di sperimentare nuove forme di partecipazione, favorire dinamiche di coesione sociale e di produzione di beni relazionali. Per questo momenti salienti della Carovana sono proprio i passaggi del testimone da tappa a tappa, rappresentati fisicamente dall’arrivo e dalla partenza dei furgoni di Carovana con a bordo i carovanieri, ovvero i “narratori” ufficiali del lavoro di antimafia sociale, coloro che quotidianamente – attraverso gli incontri con i parenti delle vittime di mafia, partecipando ai campi della legalità sui beni confiscati, elaborando modalità e strumenti nuovi di lotta alle mafie – arricchiscono e si spendono sui propri territori.