In un sonetto il racconto dei volontari del secondo campo della legalità

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I volontari del secondo campo della legalità “Terra di lavoro e dignità 2013″  si sono divertiti a raccontare in un sonetto la loro giornata tra Parete e Santa Maria La Fossa.

Chesta mattin c simm scetat
Eravam sett ott e nuje
E la colazion avimm consumat,
E mpress mpress fuje:
Agliu camp, pres le pal, amm zappat.
Comm ajer na part e nuje
Ind alla scol s’è fermat
Pe pulzza, ma sta vot non in duje.

Arrivat, lavamm piatt e bicchjer
Sperrencolat, gliu paviment splendej
Arrivat gl zappatur, s’accumenza a mangia.

Dopo quatt chiacchier co gliu poliziott, s’e fatt ser
Allegrament chiacchieramm, mentre cacc d un apparecchiej.
Fernut e magna, co gl mambrucc,accumenzimm a pazzia.

Parafrasi.
Destatici dal sonno, alcuni di noi hanno consumato il pasto mattutino, in modo veloce ci siamo recati al campo dove prese le pale abbiamo zappato, come il giorno precedente una parte di noi si é fermata nella scuola con lo scopo di pulire. Recatici presso il luogo stabilito abbiamo lavato le stoviglie, tolti i residui del giorno precedente il pavimento splendeva. Giunti i nostri compagni dai campi iniziamo a mangiare. Nel pomeriggio dopo aver discusso a lungo con Raffaele, un poliziotto del reparto investigazione scientifica, iniziamo ad apparecchiare per la cena, finito di mangiare giochiamo nel cortile con i nostri amici migranti.

I Volontari del campo