Chiusura del CIE di S. Maria Capua Vetere

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Esplode la violenza al Cie di Santa Maria Capua Vetere. I migranti ingoiano pezzi di vetro per protesta.

Questa notte all’interno del Cie di Santa Maria Capua Vetere, uno degli ultimi tre Centri di Identificazione ed espulsione creati dall’attuale Governo, è scoccata la scintilla che ha scatenato i disordini tra i migranti detenuti e le forze di polizia predisposte alla sorveglianza del centro. Il Numero Verde per Richiedenti e Titolari di Protezione Internazionale dell’ARCI ha ricevuto le chiamate di otto ragazzi di nazionalità tunisina che hanno raccontato agli operatori dell’associazione la dinamica degli scontri. Alla protesta di un ragazzo a cui è stata negata la possibilità di uscire dal centro per tornare in Tunisia, dopo aver appreso della morte del fratello, si è scatenata la risposta violenta della polizia con lanci di lacrimogeni contro le tende che ospitavano i migranti detenuti, dando così origine a un incendio.
Dalle testimonianze raccolte ci sono una decina di feriti dei quali non si conoscono le condizioni.
Non è stata data possibilità agli operatori dell’ARCI Caserta accorsi all’ingresso del Cie di farvi ingresso, alludendo a un presunto orario di visita – finora mai reso noto – che sarebbe previsto dalle 10:30 alle 12:30.
La violenza ha generato reazioni di autolesionismo e dalla mattinata di oggi continuiamo a registrare testimonianze di ragazzi che stanno ingerendo del vetro e bevendo shampoo.
Come è noto tutti gli immigrati del Nord Africa arrivati dopo il 5 aprile non hanno potuto usufruire della protezione temporanea, come se fosse ammissibile prevedere una scadenza temporale per chi può usufruire di questo diritto.
La frustrazione per la mancata concessione della protezione umanitaria con la conseguente discriminazione di chi è arrivato negli ultimi due mesi, assieme alla condizione di detenzione nei Cie, generano questi episodi. Noi lo avevamo previsto.
La responsabilità è del Governo che continua a gestire i fenomeni migratori con la propaganda, violando di fatto la direttiva europea sui rimpatri. I numeri dimostrano che i Cie, oltre a essere peggiori delle carceri nel violare la dignità umana, sono inutili: il numero effettivo delle espulsioni è bassissimo in proporzione al numero delle persone effettivamente detenute.
Chiediamo pertanto che tutti i Centri di Identificazione ed Espulsione vengano immediatamente chiusi e auspichiamo che sia fatta chiarezza e che siano determinate le responsabilità sui fatti accaduti questa notte nel Cie di Santa Maria Capua Vetere.

ARCI Nazionale