Processo Vigili Urbani – Cost. Parte Civile

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Il 14 luglio 2011 sarà celebrata  la prima udienza del processo a carico  dell’ex Comandante dei Vigili Urbani di Caserta Del Vino e altri 11 vigili urbani, imputati del reato di sequestro di persona. Nell’aprile del 2006, all’una di notte i vigili urbani di Caserta fecero irruzione in due case di senegalesi.
Prelevarono delle persone e le portarono al comando dei vigili urbani di Caserta col pretesto della loro identificazione. Arrivati al Comando ai senegalesi furono fatte togliere le cinture, i lacci delle scarpe e poi furono rinchiusi in celle-bagni. La sedicente operazione di identificazione durò fino alle prime ore del mattino quando,finalmente, chi aveva il permesso di soggiorno fu rilasciato.
Perché è avvenuto tutto questo? La mattina prima al mercato settimanale un senegalese ambulante, per sfuggire ad un controllo dei vigili, urtò con l’auto uno di essi il quale riportò delle escoriazioni. Da quel momento è partita una caccia all’uomo, che è durata tutto il giorno, la notte e i giorni successivi. I tratti distintivi di quest’uomo dovevano essere: nero e africano, in particolare senegalese. Nella stessa mattina, però, un altro senegalese aveva già comunicato le generalità del senegalese “autore del fattaccio” e aveva fornito indicazioni su dove abitava.
Ciò non ha fermato l’ira dei vigili urbani. Le presunte colpe di uno solo sono, quindi, ricadute su tutta la comunità. Sarebbe avvenuta questa retata se si fosse trattato di italiani? Certamente no! Nei giorni successivi arrivò un responsabile dell’ambasciata senegalese che fu accolto dal Prefetto e dal Commissario Prefettizio i quali porsero le scuse ufficiali alla comunità senegalese.
L’associazione Nero e non solo! O.n.lu.s., il Centro Sociale “ex Canapificio” e l’Associazione dei Senegalesi di Caserta nel processo contro i 12 vigili urbani proveranno a costituirsi parte civile al fine di far riconoscere le motivazioni discriminatorie che furono alla base della retata, ossia l’intento di caccia all’ambulante senegalese. Seguiremo, pertanto, l’andamento del processo ed annunciamo la nostra presenza alla udienza di giovedì 14 luglio  al fine di consentire che reati così gravi non passino inosservati.
Vogliamo che nessuno si senta autorizzato a trattare gli immigrati in modo differente solo per il colore della pelle e per la provenienza geografica o l’appartenenza ad un gruppo etnico.
Nero e non solo! O.n.lu.s.
Centro Sociale Autogestito Ex Canapificio
Associazione dei Senegalesi di Caserta