Terra di lavoro e dignità 2013

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Nero e non solo! Onlus anche  per l’estate del 2013 con Arci, Cgil, Spi-Cgil promuove all’interno di un progetto nazionale i campi della legalità democratica e dell’antimafia sociale denominati “Terra di Lavoro e… dignità” sul terreno confiscato alla camorra in località Mèta nel comune di Santa Maria La Fossa (CE) e il “Villaggio della Solidarietà” a Parete.
Il terreno è stato assegnato nel luglio 2011 all’Associazione Nero e non solo! O.n.l.u.s. dalla società consortile  Agrorinasce.
Quest’anno i campi si svolgeranno durate i mesi di luglio, agosto e settembre prevedendo l’arrivo di circa 150 volontari di tutte le età.
I volontari saranno impegnati in attività di pulizia e sistemazione di un’area del bene confiscato da adibire ad area attrezzata per accogliere i cittadini che verranno a condividere l’impegno e lo sforzo del cambiamento.
Il pomeriggio conosceranno persone e associazioni del territorio impegnati per il cambiamento culturale, sociale ed economico.
La sera invece saranno impegnati in una mensa sociale con i lavoratori immigrati, che diviene momento di socialità e di scambio interculturale.
I CAMPI E I LABORATORI ANTIMAFIA si legano in modo indissolubile ai terreni confiscati alla criminalità organizzata, sono la naturale conseguenza della filosofia della confisca: restituire i beni alla comunità, renderli vivi, animarli per azioni di democrazia e giustizia sociale.
I luoghi, un tempo simbolo del potere mafioso, attraverso l’esperienza dei campi non solo divengono liberi ma sono abitati –– da centinaia di giovani (e non solo). Momenti di impegno e di formazione per costruire una società “nuova”.
L’intuizione di Pio La Torre, pagata con il sacrificio della vita, e la legge di iniziativa popolare, supportata da un milione di firme di cittadine e di cittadini, divenuta la “L. 109/96”, sono strumenti ancora oggi profetici. Hanno cambiato il modo di lottare contro le mafie: sottrarre a queste organizzazioni criminali il patrimonio accumulato illecitamente è importante perché combatte la ragione stessa della loro origine e azione.
Restituire i beni alla collettività significa allargare la responsabilità. Ma ciascuno deve fare la sua parte: per evitare l’isolamento di chi gestisce i beni e proteggere le terre e le abitazioni.
Con l’organizzazione dei campi vogliamo restare sulle strade di Pio La Torre e di tutte quelle donne e quegli uomini che non sono rimasti indifferenti. Lo facciamo a modo nostro, favorendo la partecipazione, attivi e responsabili oggi, perché ne siamo convinti, migliorando il presente, ci assicuriamo il futuro.