La promessa di Adama

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Adama è tra gli utenti che seguo da più tempo. L’anno scorso nell’attesa di trovare un contratto di lavoro il permesso è scaduto e quando è venuto per iscriversi in camera di commercio come lavoratore autonomo era tardi per farlo. “Perché sei venuto solo ora?”, l’ho rimproverato. Ma Adama, non capendo bene quello che dicevo, preferiva che parlassi ad un suo amico.

“Potresti rinnovare il permesso per attesa occupazione” gli ho proposto, “ma in Questura ti chiederanno il reddito dell’anno precedente”. Nel 2012 Adama aveva un contratto come domestico, però quando gli ho chiesto i contributi pagati purtroppo non ce n’era neanche uno. Il suo era un “contratto di solidarietà”: un connazionale, per aiutarlo, lo aveva assunto come domestico, senza poi versare i contributi.

“La legge dice che è il datore di lavoro a doverli pagare”, ma Adama come poteva chiedere al suo amico di aiutarlo ancora? Così non gli restava che pagarseli da solo. Uno alla volta, uno al mese, giusto in tempo per l’appuntamento in Questura.

Però… “Ora non ho i soldi per pagare i bollettini. Posso pagare la settimana prossima?” ha chiesto quando è tornato in associazione. “…Neanche questa settimana ho i soldi, posso pagare la settimana prossima?” ha detto quando è tornato la volta seguente, dispiaciuto come se non riuscisse a mantenere la promessa fatta.
Quando è andato via ho chiamato il suo amico per assicurarmi che gli avesse spiegato bene la situazione… restava poco tempo prima di andare in Questura.

Purtroppo però il giorno dell’appuntamento è successo ciò che temevo: nessun bollettino era stato pagato. La Questura quindi, dopo aver preso le impronte digitali, ha consegnato un foglio ad Adama nel quale intimava di consegnare le ricevute di pagamento dei contributi al massimo entro dieci giorni altrimenti non gli avrebbero rinnovato il permesso.

Dopo una settimana Adama mi ha portato soltanto un bollettino, ma alla consegna in Questura mi sono sentita dire “non accettiamo integrazioni parziali”. Adama doveva provvedere quanto prima a pagare i contributi restanti.

Due giorni fa mi ha portato le altre ricevute e ieri le ho consegnate in Questura. “Questo reddito è insufficiente per rinnovare”, mi hanno anticipato allo sportello, ma ad Adama ho detto “Ho consegnato tutto. Tra quaranta giorni controlliamo a che punto è il permesso, va bene?”. Non me la sono sentita di dirgli che forse i problemi non sono finiti. Li affronteremo a tempo debito.

Non so ancora se sono riuscita a mantenere “la mia promessa”.

Anna, operatrice di Nero e Non Solo!

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