Saranno i giudici a decidere del tuo futuro…

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Nel 2002 Sarr arriva in Italia e nel 2006 a Modena ottiene il suo primo permesso. Sarr è giovane e volenteroso. Si impegna molto e consegue le qualifiche necessarie per specializzarsi in quella che è la sua passione: i motori. I suoi sacrifici vengono ripagati con un lavoro stabile e soddisfacente con il quale riesce a mantenersi e a sostenere anche la sua famiglia in Senegal.

Purtroppo però nel 2010 la crisi economica colpisce anche la sua azienda e viene licenziato. Sa di dover faticare ma è determinato ad inseguire il suo progetto di vita. Giunge presso degli amici a Caserta e decide di avviare un’attività in proprio. Si rivolge a noi che lo aiutiamo con gli adempimenti burocratici. Dopo poco tempo la Guardia di finanza lo ferma e gli sequestra la merce, contestandogli il reato di contraffazione. Cerca di spiegare, ma non c’è nulla fare. Si apre un procedimento penale che si conclude con una sentenza di condanna.

Sarr continua il suo lavoro di ambulante, recandosi presso i mercati in giro tra la Campania, l’Abruzzo ed il Molise. Alla scadenza del suo permesso chiede il rinnovo, come ha sempre fatto. Un giorno, in provincia di Chieti, mentre è al mercato lo fermano i Carabinieri per un controllo. Dopo le formalità di rito, gli agenti gli consegnano dei fogli e lo lasciano andare. Sarr apprende che la richiesta di rinnovo del suo permesso di soggiorno è stata rigettata! Sarr è sveglio e si rivolge ad un avvocato. Quando, però, si accorge che anche l’istanza dell’avvocato viene rigettata, decide di ritornare a Nero e non solo!

“Non c’è altro da fare che rivolgersi al TAR” gli dico. “Saranno i giudici a decidere del tuo futuro”.

Sarr vuole essere rassicurato sulle probabilità di vittoria, gli spiego che se vuole far valere il suo legittimo diritto a restare in Italia, deve scontrarsi con una normativa articolata, confusa e interpretata di solito restrittivamente. “Abbiamo le nostre legittime ragioni per impugnare il provvedimento di rigetto e le spiegheremo al meglio, ma solo il giudice ha il potere di accogliere o rigettare il ricorso”, gli dico.
Sarr si fida e vuole che lo assista.
Dopo due mesi lo chiamo, è in Abruzzo per lavoro. “Sarr, sono Gianluca, l’avvocato… Abbiamo vinto!”.
Sento un urlo liberatorio, una risata coinvolgente. Non smette di dire grazie.
“Torna a Caserta che andiamo in Questura”.

Il Tribunale Amministrativo della Campania ha accolto il ricorso di Sarr, annullando il provvedimento di rigetto del permesso emesso dalla Questura di Caserta. Sarr ha ancora il diritto di vivere legalmente in Italia.

Gianluca, avvocato di Nero e Non Solo!

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