Micheal ha rispettato la legge dello Stato, ma i diritti di Micheal chi li rispetta?

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“Mi dispiace Micheal, il tuo permesso non è ancora pronto!”

“Anna, sono stanco di aspettare!”

“Ti capisco, ma dopo tutta la fatica che abbiamo fatto per preparare i documenti devi avere ancora un pò di pazienza, dai”.

Queste sono le parole che io e Micheal ci ripetiamo puntualmente da settimane.  Micheal, infatti, ha preso le impronte per rinnovare i sui documenti circa quattro mesi fa, ma il suo permesso ad ogni controllo risulta non ancora pronto. Eppure eravamo convinti che il “peggio” fosse passato… Quando Micheal è venuto in associazione, era disperato perché non riusciva a ottenere i certificati di cui aveva bisogno per l’appuntamento in Questura.

Michel ha un permesso per motivi umanitari. Il problema era che presso il suo Comune di residenza gli impiegati non volevano rilasciargli i certificati con il permesso scaduto e con la sola prenotazione per il rinnovo, un “bigliettino blu” con scritti il nome e la data di nascita di Micheal e la data dell’appuntamento all’Ufficio immigrazione.

Ma che colpa ha Micheal se per il rinnovo dei permessi per motivi umanitari la legge prevede una procedura diversa da quella ordinaria? Senza certificati Micheal si era presentato ugualmente all’appuntamento in Questura ma, ovviamente, senza la documentazione era stato rinviato ad una data successiva.  Dicevo a Micheal “Domani chiamo in Comune”, “ho chiamato io”, “l’impiegato mi ha chiesto di inviargli la normativa”, “richiamo domani”, “domani vai in Comune”. Ma puntualmente Micheal tornava da me senza certificati. Cercavo di rassicurarlo ma intanto il tempo passava ed un altro appuntamento in Questura era saltato. Io continuavo a telefonare, a parlare con impiegati diversi, a inviare fax. Ci sono voluti tre mesi per ottenere finalmente i certificati.

Arrivato di nuovo il momento di presentarsi in Questura Micheal era tranquillo perché tutta la documentazione era completa e io ero con lui. Eppure qualcosa stava andando storto… Micheal ha rischiato di non essere fotosegnalato. “Ha il permesso scaduto da più di un anno. Perché ha fatto passare tutto questo tempo e non ha chiesto il rinnovo prima?” gli hanno chiesto in Questura. Allora sono intervenuta e ho spiegato le vicissitudini di Micheal e mostrato i “bigliettini blu” degli appuntamenti per il rinnovo che lui aveva accumulato e noi conservato. Micheal, finalmente, ha potuto consegnare i documenti e prendere le impronte. Quattro mesi fa. “Sono stanco di aspettare”, ripete Micheal. Come dargli torno. Micheal ha rispettato la legge dello Stato, ma i diritti di Micheal chi li rispetta? quanto tempo ancora dovrà aspettare perché il suo permesso sia pronto?

Anna, Operatrice Nero e non Solo!

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